giovedì 8 maggio 2014

La responsabilità delle opinioni / 2


Ci sono recensioni che si sbrigano in quattro e quattr’otto, e questo è il caso del volume in cui l’autrice teorizza che «prostituirsi è la sublimazione del godimento della propria indipendenza privata»: parla per te, ragazza. 



8 commenti:

  1. sì.. ma perchè si è letto un libro di Annalisa Chirico? lo ha trovato in sala d'aspetto e ci ha dato un'occhiata o l'ha proprio comprato?

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  2. Alcune frasi che fanno il paio con «prostituirsi è la sublimazione del godimento della propria indipendenza privata»

    "fottere è il modo migliore per difendere la propria verginità"
    "rubare è l'espressione suprema della propria onestà"
    "il suicidio è la perfetta dimostrazione dell'amore per la vita"
    "la forma suprema della creatività è il plagio"

    Queste mi sono venute al volo, che ne dice posso scrivere 4 libri anche io?

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  3. Già che c’era Annalisa Chirico – nome di (peso)piuma d’oca di un Giuliano da Ferrara con meno rossetto? – poteva intitolarlo ““Siamo tutti un merda: Contro la dittatura igienista di chi dice di farla nel vaso” la sua pecetta: massi che si è liberi di essere dei venduti, ma pretendere di acquisire dignità mentre ci si dà via al miglior offerente – di solito, il peggio del peggio in circolazione che deve comprarsi quello che non è capace di farsi dare a gratis – è una puttanata in pieno spirito, esorcistico, liberal. Il libro non l’ho letto, non escludo il titolone da rotocalco libertario non serva che a rifilare l’ovvietà schiacciante “Ma te, se non fosse per i soldi che ti garantisce a fine mese, lo faresti il lavoro che fai e lavoreresti per chi lavori? Ebbene, ora solo perché restate tutti abbottonati non saresti una puttanella pure te?”, e in effetti la questione morale c’è, ma al solito è a chi va di lusso che se la può porre: chi si prostituisce per lavoro sta comunque meglio di chi si prostituisce per provare a farselo dare, un lavoro o almeno un lavoretto con più tutele. Però quanto è volgare la distinzione, che tiro a indovinare sia stata fatta, tra prostituzione dei poveri e prostituzione dei ricchi (se la prima è un vizio, la seconda più di un capriccio non è) che smettono quando vogliono , quasi quanto quella tra la prostituzione fisica e quella anche intellettuale, che è come quella fisica ma con la quale è molto più difficile fingere l’orgasmo: con la prostituzione intellettuale l’orgasmo non si finge, è finto tutto il resto.

    I miei saluti,
    Antonio Coda

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  4. Avrebbe potuto far ancora più velocemente con questo link http://malvinodue.blogspot.it/2013/07/perdenti-dunque-vincitori.html , c'era già tutto.

    LF

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  5. Per chi non avesse capito, ci sta pure il disegnetto.

    LB

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  6. Con tutto il rispetto, trovo del vero in quello che ha detto la Sig. de Chirico.
    La maggior parte dei giornalisti, intellettuali, politici, imprenditori e professionisti vari si prostituiscono spesso e volentieri per interesse e convenienza.
    Non mi pare che l` autrice abbia detto niente di particolarmente nuovo

    Gigi

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  7. Non capisco lo stupore.
    La maggior parte dei politici, imprenditori, intellettuali, giornalisti, avvocatisi prostituisce con regolarita`.
    E la gente ama questo.

    La Sig.ra Chirico ha detto una ovvieta`

    Gigi

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  8. Parla per te.. è lo stesso commento ad alta voce che ho fatto io :-) ciao dottore.
    Raffaella Bianchi

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